venerdì 29 febbraio 2008

Pezzi di lego.

Voglia impellente di scrivere. Fuori c'è il solicino caldo e io sono seduta a questa scrivania dilaniata dal malditesta.. non ci siamo proprio. Ma come mai non riesco a guarire?
Dopo Danza in Fiera non riesco a pensare ad altro se non a voi, e mi rendo conto di quanto sono poco coerente con me stessa. Avevo giurato e stragiurato che quest'anno avrei detto di no e invece poi ho ceduto di nuovo, non ho resistito, perchè mi piace da morire, ma non posso andare avanti così, devo pensare a qualcosa che sia utile per il mio futuro. Non posso sempre e solo fare la cretinetta in giro. Comunque ormai scelta presa, e tra un mese si va.
Penso a Dario, penso che tra un pò se ne va a Bibao a suonare, penso che i suoi sogni si stanno avverando e sono la persona più felice del mondo. Penso a quanto sia dolce e carino dietro quelle magliette da rockstar e ai braccialetti borchiati. Penso che abbia il carattere più difficile della terra ma anche il più affascinante. Penso che queste 3 notti insieme siano state uniche. Penso alla Giada, a quanto veramente non la sopporto. E non è che non ci ho provato anzi, ma proprio mi da sui nervi quel suo modo di fare e di parlare, di voler sempre aver ragione, di voler sempre mettere bocca in tutto.. fastidiosa. Penso che ho voglia di fare shopping.. Penso che ho una voglia matta di ballare e che è già da troppo tempo che non lo faccio. Maledetta caviglia. Maledetto ginocchio. Penso a Matteo, a quanto tempo era che non ci rivedevamo, a quanto piacere mi fa sempre vederlo, ripenso a quel 2005. Quanto è bello. Penso a quanto è divertente sentirlo parlare con quell'accento sardo così pronunciato, e penso a Nadia, ai suoi occhietti, a come balla e a come sta rincorrendo i suoi sogni. Penso sempre di più che vorrei vivere al mare.
Penso anche che dovrei smettere di vivere la mia vita proiettata sempre un pò più in là, che dovrei imparare a viverla giorno per giorno davvero, ma la realtà è che sono ancora troppo bambina per dire basta e che quando mi prende l'entusiasmo non c'è più modo di ragionare. Così tanto veloce si monta, così tanto veloce si smonta. Devo trovare una soluzione.

giovedì 28 febbraio 2008

Il Signor Sgrò.

Quante cose sono successe in questi giorni. E' tornata la primavera e sono tornate le novità. Devo ancora assimilare il tutto e mi sento stordita e disorientata. Chissà se avrò fatto la scelta giusta. Chissà se questa porticina che ho aperto mi porterà un pò più in là. Io sono già impaziente di partire.

martedì 19 febbraio 2008

onde sonore.

Oggi mi sono regalata una giornata di mare. Niente sole e tanto vento.


Ma non c'è niete di più fascinoso del mare d'inverno.


Ho passeggiato tranquilla, ascoltato buona musica, e bevuto tanto tè. Mi mancava quell'odore di salmastro,di mare e sale, quella strana atmosfera di luce nascosta dietro le nuvole che illumina tutto leggrmene. Gabbiani, sabbia fredda e umida, quel senso di infinito davanti a tanto blu.. .


Amo il mare.

Ho pensato un sacco al mio futuro. La domanda che mi pongo più spesso ultimamente è -CHE NE SARà DI ME?- non so che fare di me e del mio futuro. Dopo anni è arrivato il momento di scegliere la mia strada e io sono qui che sul bordo di questo baratro non so da che parte buttarmi. Cerco la mia via. La cerco disperatamente.

lunedì 18 febbraio 2008

burle da villaggio turistico.

Sono a casa e ho acceso la tv. E' dalle 21:30 che faccio zapping tra queste minchiate. Mi sa proprio che mi vado a noleggiare un film.

domenica 17 febbraio 2008

SoS Calze a Rete

Stamattina ero in macchina e pensavo al 2008.Cominciato da così poco e già un casino. Che era un periodo nero questo lo abbiamo capito, però è proprio vero che disgrazia chiama disgrazia.
C'è stata la discesa bella felice e spensierata..ora mi tocca la fatica della salita.
Su e giù..la vita è così. Comunque non vorrei per niente tornare al 2007. Neanche al 2006. Al 2005 forse si, da aprile in poi, ma questa è un'altra storia..anche oggi a tavola con gli zii ne abbiamo riparlato, anzi ne hanno riparlato, perchè in casa mia si sentono tutti in grado e in obbligo di dare giudizi sulle esperienze degli altri. Io seduta in un angolo, con il mento appoggiato sulle ginocchia, giocavo con il laccio di una scarpa..
Oggi non ho voglia di compagnia, non ho voglia di mangiare. La testa mi martella, ieri sera forse ho esagerato un pò.
Aver sentito pronunciare i vostri nomi mi fa tornare in mente mille cose..il cuore batte come la prima volta, e il mio pensiero vola a voi ovunque voi siate. Così lontani geograficamente eppure così vicini. Scorre il film della nostra estate, dei nostri momenti insieme,di tutto quello che c'è stato prima e dopo. riguardo le foto e mi faccio del male perchè vi vorrei tutti qui con me. ancora una volta. Come il giorno del mio 18 compleanno, aprire la porta e rivedere i vostri sorrisi urlare "sorpresa!" .Il nostro tugurio. Il tavolino stracolmo, i formaggini.. quando partono i ricordi non si fermano più, è un fiume in piena di immagini-sensazioni-emozioni-sorrisi-pianti-brividi che mi travolge e mi stordisce. forte come sempre.
Ogni volta che mi chiedono qual'è stata l'esperienza che mi ha segnato di più ho sempre una sola risposta: il free team 2k5. E se mi chiedono di parlarne è la fine..non riesco a resistere dal farlo,diventando spesso logorroica ed eccessiva nella ricchezza di particolari. Rido, mi brillano gli occhi, ho male alle mascelle, agli addominali, quasi non respiro per non perdere un secondo in più di racconto. E non smetterei mai.. Poi vedo gli occhi del mio ascolatore e ci leggo che non ha capito una mazza e che soprattutto non gliene frega un cazzo di niente.. e allora mi sento scema. Non ci credevo quando dicevano che solo chi fa un'esperienza così sa cosa vuol dire. Ed infatti è vero. E all'inizio mi sentivo terribilmente sola, i mie amici non capivano. Ho imparato poi a trovare proprio in questo la mia forza e ho capito anche che non sono sola perchè anche voi provate quello che provo io. QUEST'ANMAZIONE E' UN TUNNEL SENZA USCITA (ndr).
"Virgy, dai è ora di mangiare il secondo,aiutami a portarlo in tavola"
Fine del momento di silenzio e riflessione. C'è una tavolata di parenti affamati da sfamare di là e milioni di interessantissime discussioni sui dolori e sulle malattie cardiovascolari da intovolare. Iuppy du. Non vedo l'ora. Oggi non ce la faccio.. i pranzoni della domenia sono una delle cose che odio di più, svegliarsi rincoglionito dal fine settimana appena passato con l'alezzo di sugo che sale su dalle scale, mamma e nonna che sono in cucina dalle 8 di mattina a intrugliare, girare, scolare, decorare.. con la mente torno un attimo al natale. Ansia.
E poi oggi c'è la zia Primetta a pranzo.. colei che ingoiò un megafono alla tenera età di 30 anni e da allora urla come una matta, colei che è grassa come un vitello e non contenta continua a ingozzarsi di bignè e cheese cake perchè "sa', mio figlio lavora in pasticceria e allora mi vizia", colei che adora colorarsi i capelli di rosso estintore e dare la colpa alla parrucchiera sbadata, colei che da quando sono nata mi chiama stellina e tutte le volte che mi vede mi stringe le guancie forte e mi da i baci sugli occhi.
Brividi per me.
Oggi pomeriggio devo uscire presto, devo trovare un impegno improrogabile che mi salvi da tutto ciò..

venerdì 15 febbraio 2008

armonium


ieri passeggiavo lungo l'arno..uno di quei pomeriggi che vuoi stare da solo perchè solo da solo riesci a star bene, musica nelle orecchie, sigaretta e via.. camminare senza meta, basta camminare. ero presa dai mie pensieri e basta. vedevo le macchine sfrecciare accanto a me. e cantavo. a voce alta perchè chissenefrega se la gente mi guarda male se sono stonata,oggi è il mio pomeriggio e faccio quello che voglio. ho scoperto stradine di firenze che non avevo mai visto. quanto mi piace camminare per la mia città,alzare lo sguardo e vedere che ogni palazzo è un pezzo di storia. qui ci abitava dante, li la famiglia medici, poco più in là c'è il laboratorio di michelangelo..mi sento parte di questa storia. e mi fa sempre un pò effetto pensare che sto camminando sulle stesse mattonelle dove hanno camminato loro. perchè nella mia città tutto è rimasto com'era. ho preso un gelato. era da tanto che non lo mangiavo. e mi è tornata in mente l'estate. forse perchè c'è ancora il sole. è tiepidino ma c'è. ma che ore sono? sono le cinque e mezza, sono fuori da un pò. inevitabilmente mi torna il sorriso..le giornate stanno rincominciando ad allungarsi, sono le 5 e mezza e il sole non è ancora tramontato. bello. sta per iniziare il periodo dell'anno che preferisco. nè caldo,nè freddo,sole ma anche pioggia ogni tanto..tutto riprende vita, colore, comprese le giornate..e anche io mi sento meglio.

martedì 12 febbraio 2008

marco è lento,paolo è rock!

apro gli occhi. mi giro di là e mi stiracchio debolmente.guardo la finestra.c'è il solicino.ma quanto ho dormito.ho un mal di testa atroce.alzo il piumone fin sopra i capelli e rimango li ancora un pò.bello rimanere nel calduccio del letto fino all'ultimo momento.la sveglia continua a suonare.la voce della ross rimbomba nelle mie orecchie.fastidiosa.vorrei il caffè.mi dovrei alzare.non mi voglio alzare.oggi non voglio iniziare.accendo lo stereo.bello sto comodino nuovo,così tutto è a portata di mano.kate nash mi fa scivolare fuori dal letto.arriva la micia a reclamare cibo.bleah..l'odore delle scatolette del gatto di prima mattina è terribile.uno schiaffo senza eguali.mi guardo intorno.oggi è il grande giorno.e io non sono pronta.quasi quasi torno a letto.

giovedì 7 febbraio 2008

all inclusive

guardarti negli occhi non ha prezzo.
ma guardarti mentre tu non lo sai è ancora più affascinante.
ti rubo uno sguardo, un sorriso.
e non mi basta mai.

martedì 5 febbraio 2008

I riferimenti a persone o fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

Mi piace un sacco osservare la gente, e fantasticare su chi sono cosa fanno dove vanno. E' una fissa che ho da sempre, diventata una malattia nel periodo università quando in treno passavo minuti interi a fissare qualcuno che poi si scocciava e mi mandava a quel paese. Non so..mi piace pensare a quello che pensano..cogliere quei piccoli particolari che caratterizzano uno piuttosto che l'altro. E poi mi piace il giorno dopo ricercarli tra la folla.. tanto anche li per assurdo, la gente è sempre la stessa. C'è lei che parla da sola, sempre con il cappellino grigio e le labbra rosse contornate di nero, che lavora come donna delle pulizie e penso, per combattere la solitudine, si sia creata questa persona con cui parla di tutto, l'altro giorno gli stava spiegando come cucinare i gamberi al guazzetto.C'è chi urla, chi scherza, chi è arrabbiato, frettoloso, chi si rilassa leggendo il giornale seduto sulle gradinate laterali, chi lavora al computer, chi ha le mani piene di borse e corre sù e giù per le scale, chi entra e chiede per piacere, chi invece entra e prentende di essere servito e riverito. Chi mi chiama signora, chi signorina, chi non mi chiama proprio. Il pizzaiolo piccolo e cicciottello sempre con le guance rosse e sudato come un maratoneta all'ultimo chilometro, con i capelli corti,biondi e ricciolini e gli occhi piccoli e azzurri, che si rigira maldestramente nell'angolino dove lavora tra l'impasto della pizza e le scatole dei condimenti. Poi prende fiato, si asciuga il sudore con la manica e ricomincia a lavorare. Bleah. E poi Emanuele, si chiama così per la somiglianza con Emanuele il mio compagno delle superiori, quel ragazzo li non potrà avere nessun altro nome all'infuori di questo. Alto altissimo, con un sorriso splendido e un ciuffo distratto di capelli neri, con quella divisa strana e buffa, che non si risparmia mai in gentilezze, e ti da il resto incartato di "è un piacere signorina, sei proprio carina, bei capelli, bel cappotto, fossi più giovane..". C'è chi cammina con la testa tra le nuvole e sbatte contro la gente che cammina nella direzione opposta, chi guarda insoddisfatto ciò che gli viene offerto, chi sputa nel piatto in cui mangia, chi ride di gusto, chi si aggira a perdita di tempo per i corridoi, chi viene solo per rompere. Come la signora con il cappottone lungo di pelliccia, i tacchi neri lucidi, e in testa quel cappellino di pelliccia tipo gatto morto, unghie rosse e lunghe, trucco fine ma allo stesso tempo un pò eccessivo per essere le 3 di pomeriggio.. che fa mille domande al secondo e mentre te gli rispondi alla prima già si è girata ed è partita in quarta verso un altro angolo, pronta a sfornare altre dieci domande. E poi si lamenta sempre perchè quello non c'è, quello non va, quello potrebbe essere un pò più così, quello un pò più cosà.. C'è chi è contro i tatuaggi, contro il fumo, contro i piercing e chi invece ha 14 tatuaggi, 8 piercing e fuma di nascosto in bagno e poi lo nasconde la puzza con l'incenso.. Chi cambia radicalmente la sua personalità in base a chi ha davanti, chi rimane sempre lo stesso in ogni situazione. Chi è un libro aperto, e chi per sapere cosa pensa ci vuole un manuale d'istruzioni. Chi ama ballare, cantare, dipingere.. chi è l'anti-artista per eccellenza. E potrei continuare all'infinito.. la gente va e viene in continuazione.
Io qui seduta al tavolino di questo bar sorseggio il mio tè e prendo coraggio prima di entrare a lavoro, e in qualcosa, anche in qualcosa di piccolo, mi riconosco in ognuno di loro, li guardo, gli sorrido e in silenzio gli do appuntamento a domani, stesso posto stessa ora.

lunedì 4 febbraio 2008

Marta

Marta mi ha tradito. Si, perchè la mia macchina non si chiama macchina come tutte le altre, ma lei è stata e sarà per sempre e per tutti, Marta. E Marta ieri sera in un momento di follia ha deciso di suicidarsi all'uscita del casello di Calenzano, schiantandosi contro una macchina molto più grande, cattiva e aggressiva di lei. Era proprio decisa a mettere un punto a tutto. Peccato che si sia dimenticata che a bordo c'ero anche io.. che in qualche modo, non so ancora come, ho evitato la tragedia. L'ho salvata in estremis, e ora Marta è acciaccata, senza fari, senza paraurti, con il cofano accartocciato come il coperchio di una scatola di sardine..ma ancora viva, ancora con me. E in qualche modo, nonostante la colonna di fumo nero che esalava e i rumori molto più molesti e accentuati del solito, siamo tornate a casa, con la coda tra le gambe e entrambe con tanta voglia di piangere.