martedì 5 febbraio 2008

I riferimenti a persone o fatti realmente accaduti sono puramente casuali.

Mi piace un sacco osservare la gente, e fantasticare su chi sono cosa fanno dove vanno. E' una fissa che ho da sempre, diventata una malattia nel periodo università quando in treno passavo minuti interi a fissare qualcuno che poi si scocciava e mi mandava a quel paese. Non so..mi piace pensare a quello che pensano..cogliere quei piccoli particolari che caratterizzano uno piuttosto che l'altro. E poi mi piace il giorno dopo ricercarli tra la folla.. tanto anche li per assurdo, la gente è sempre la stessa. C'è lei che parla da sola, sempre con il cappellino grigio e le labbra rosse contornate di nero, che lavora come donna delle pulizie e penso, per combattere la solitudine, si sia creata questa persona con cui parla di tutto, l'altro giorno gli stava spiegando come cucinare i gamberi al guazzetto.C'è chi urla, chi scherza, chi è arrabbiato, frettoloso, chi si rilassa leggendo il giornale seduto sulle gradinate laterali, chi lavora al computer, chi ha le mani piene di borse e corre sù e giù per le scale, chi entra e chiede per piacere, chi invece entra e prentende di essere servito e riverito. Chi mi chiama signora, chi signorina, chi non mi chiama proprio. Il pizzaiolo piccolo e cicciottello sempre con le guance rosse e sudato come un maratoneta all'ultimo chilometro, con i capelli corti,biondi e ricciolini e gli occhi piccoli e azzurri, che si rigira maldestramente nell'angolino dove lavora tra l'impasto della pizza e le scatole dei condimenti. Poi prende fiato, si asciuga il sudore con la manica e ricomincia a lavorare. Bleah. E poi Emanuele, si chiama così per la somiglianza con Emanuele il mio compagno delle superiori, quel ragazzo li non potrà avere nessun altro nome all'infuori di questo. Alto altissimo, con un sorriso splendido e un ciuffo distratto di capelli neri, con quella divisa strana e buffa, che non si risparmia mai in gentilezze, e ti da il resto incartato di "è un piacere signorina, sei proprio carina, bei capelli, bel cappotto, fossi più giovane..". C'è chi cammina con la testa tra le nuvole e sbatte contro la gente che cammina nella direzione opposta, chi guarda insoddisfatto ciò che gli viene offerto, chi sputa nel piatto in cui mangia, chi ride di gusto, chi si aggira a perdita di tempo per i corridoi, chi viene solo per rompere. Come la signora con il cappottone lungo di pelliccia, i tacchi neri lucidi, e in testa quel cappellino di pelliccia tipo gatto morto, unghie rosse e lunghe, trucco fine ma allo stesso tempo un pò eccessivo per essere le 3 di pomeriggio.. che fa mille domande al secondo e mentre te gli rispondi alla prima già si è girata ed è partita in quarta verso un altro angolo, pronta a sfornare altre dieci domande. E poi si lamenta sempre perchè quello non c'è, quello non va, quello potrebbe essere un pò più così, quello un pò più cosà.. C'è chi è contro i tatuaggi, contro il fumo, contro i piercing e chi invece ha 14 tatuaggi, 8 piercing e fuma di nascosto in bagno e poi lo nasconde la puzza con l'incenso.. Chi cambia radicalmente la sua personalità in base a chi ha davanti, chi rimane sempre lo stesso in ogni situazione. Chi è un libro aperto, e chi per sapere cosa pensa ci vuole un manuale d'istruzioni. Chi ama ballare, cantare, dipingere.. chi è l'anti-artista per eccellenza. E potrei continuare all'infinito.. la gente va e viene in continuazione.
Io qui seduta al tavolino di questo bar sorseggio il mio tè e prendo coraggio prima di entrare a lavoro, e in qualcosa, anche in qualcosa di piccolo, mi riconosco in ognuno di loro, li guardo, gli sorrido e in silenzio gli do appuntamento a domani, stesso posto stessa ora.

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